Cacciatori di teste in crescita a due cifre: Key2people archivia il 2022 con ricavi su del 17%

26 Giugno 2023

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Le società di executive search stanno attraversando una fase di particolare effervescenza che va avanti almeno dal 2021 e dove non sembrano esserci sostanziali cambiamenti di tendenza nemmeno nel 2023. Key2people, per esempio, ha chiuso il 2022 con un fatturato di oltre 21 milioni di euro, registrando un aumento del 17% per i servizi di executive search rispetto al 2021. I risultati del 2022 arrivano dopo un 2021 da record, chiuso con un aumento dei ricavi del +33% e con prospettive positive anche per quest’anno, come spiega l’amministratore delegato Cristina Calabrese: «Il 2023 si sta rivelando come un anno di ulteriori grandi soddisfazioni e ci permette di guardare al futuro con ottimismo: rileviamo un’elevata effervescenza nel mercato, in particolare nel settore industriale, in quello delle Infrastrutture e nel sistema Finanziario, a conferma che le imprese continuano ad investire. Puntiamo a generare impatto nelle scelte del management, consapevoli che, mai come ora, giochiamo un ruolo fondamentale nell’identificare nel Merito e nelle Competenze i valori chiave alla base della costruzione della classe dirigente».

Nel caso di Key2people sono in crescita tutte le attività: Executive Search e Board Services, comparti che vedono la società tra i leader di mercato grazie alla sua esperienza ultraventennale, a servizio delle imprese e in misura crescente anche delle Istituzioni. Segno più anche per l’Advisory, il segmento per la Consulenza Organizzativa e di Change Management, che oggi rappresenta il 36% del fatturato totale di Key2people.

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Sul tema della costruzione della classe dirigente, la società di executive search fa anche da advisor a supporto di imprese e istituzioni per tradurre sistemi valoriali e culturali in modelli di leadership anche per portare manager giovani in posizioni apicali: «In Italia – osserva Calabrese – solo il 14% dei dirigenti ha meno di 40 anni e la velocità dell’innovazione e delle discontinuità tecnologiche e culturali stridono con questo dato, che ci impegniamo ad innalzare anche attraverso il nostro contributo professionale».