Michelin investe 90 milioni di euro e stabilizza 260 lavoratori. Il premio sale del 6%

7 Novembre 2023

Investimenti, stabilizzazioni e aumento del premio. Sono questi i cardini su cui si regge l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto aziendale triennale di Michelin che, in Italia, interessa 3.803 lavoratori. Il gruppo ha sottoscritta l’ipotesi di accordo con Filctem, Femca e Uiltec, oltre alle Rsu dei siti di Cuneo, Alessandria, Torino, Milano e Pomezia. Adesso la parola passerà ai lavoratori.

L’aumento del premio

Nel triennio 2024-2026, la multinazionale ha condiviso con i sindacati il via libera a un aumento del premio del 6%: entrando nel merito delle cifre, il premio passerà dagli attuali 2.322 euro a 2.362 euro nel 2024, 2.412 euro nel 2025 e 2462 euro nel 2026.

Gli investimenti e le 260 stabilizzazioni

In prospettiva, Michelin si è impegnata a realizzare nel nostro Paese 90 milioni di investimenti e a stabilizzare a tempo indeterminato 260 lavoratrici e lavoratori somministrati nell’arco del triennio.

Il welfare

Nell’accordo rientrano anche una serie di misure che migliorano il pacchetto di compensi dei lavoratori e il loro welfare. Come il miglioramento nel riconoscimento del benefit treno gomme o il il riconoscimento di 10 giorni aggiuntivi di congedo obbligatorio di paternità per nascita e adozione per tutte le tipologie di famiglie, retribuiti al 100% e aggiuntivi rispetti a quelli previsti per legge. C’è inoltre anche un impegno a verificare con il Gruppo mondo l’estensione della polizza sulla premorienza ai casi di invalidità permanente.

Gli accordi sperimentali

Per tutti i siti italiani è inoltre stato deciso di sperimentare tre importanti accordi che riguardano gli appalti, l’orario fiduciario e la regolamentazione del lavoro agile (smart working). Per Filctem, Femca e Uiltec, si tratta di un risultato importante perché arriva «in un contesto di forte complessità: un mercato dello pneumatico già maturo da alcuni anni in Europa che porta ad una capacità produttiva installata eccedente sia sul segmento turismo che su quello autocarro e una modifica radicale dei modelli di distribuzione/logistica. Il gruppo risponde rafforzando la strategia di diversificazione produttiva e ampliando gli investimenti non solo sui siti italiani ma anche sull’acquisizione di produzioni contigue al proprio business».