Assunzioni in crescita nel 2024: energia, commercio, It e trasporti i settori che trainano il mercato

12 Dicembre 2023

Il 2024 si aprirà con buone prospettive per l’occupazione che crescerà soprattutto in alcuni settori come l’energia, il commercio, l’It e i trasporti. Se da imprenditori e manager arrivano segnali positivi per i primi tre mesi dell’anno prossimo, tuttavia continuano le difficoltà a reperire i profili giusti: ben il 75% delle aziende fatica a trovare quelli che cerca.

Prospettive positive, ma in calo

È questo il quadro che emerge dal ManpowerGroup Employment Outlook Survey (Meos) sulle prospettive occupazionali, che pur essendo meno ottimiste del passato, rimangono comunque in territorio positivo, secondo i datori di lavoro italiani. L’aspettativa è di un incremento delle assunzioni, con un Net Employment Outlook (NEO – previsione di occupazione) del +13%. Se il dato venisse confermato, il primo trimestre del 2024 sarebbe il tredicesimo di fila con aspettative positive. Se però si fa il confronto con l’ultimo trimestre 2023 emerge un calo di 6 punti percentuali. Nel confronto anno su anno, emerge invece una crescita del +3% rispetto al primo trimestre 2023.

I settori trainanti

Nei primi mesi dell’anno il settore energetico si conferma quello con le migliori previsioni di assunzione: +28%, le migliori tra tutti i settori economici. Seguono con buone prospettive anche commercio e servizi (+23%), informatica (+21%) e trasporti (+21%). Prospettive positive anche per l’industria (+13%), le comunicazioni (+12%), finanza e immobiliare (+9%). L’unico settore che evidenzia una flessione delle aspettative è quello della sanità e life sciences, che segna -11%si conferma quello con le aspettative migliori (+28%), seguito da commercio, IT e trasporti.

Le differenze territoriali

Il Nord-Est inizia l’anno con ottime prospettive di nuove assunzioni. In tutte le quattro macroaree italiane gli imprenditori prevedono di aumentare i propri organici nel corso del primo trimestre 2024. Decisamente positive sono quelle del Nord-Est, con un Net Employment Outlook del +33%. Buone anche le prospettive dei datori di lavoro dell’Italia centrale, che con un +14% precedono i loro corrispettivi del Nord-Ovest (+10%). Anche per Sud Italia e Isole le previsioni registrano un positivo +8%.

La difficoltà a reperire i talenti

«La nostra ricerca, pur rilevando previsioni meno ottimiste rispetto all’ultimo trimestre, evidenzia che i datori di lavoro italiani che prevedono un aumento del numero di persone nei propri organici per il primo trimestre del nuovo anno sono nettamente superiori a coloro che prevedono una decrescita. È un segnale positivo, oltretutto in miglioramento se confrontato con l’inizio del 2023», commenta Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup Italia. Se le previsioni sono incoraggianti, però non lo è la mancanza di talenti con le competenze cercate dalle aziende, che continua ad essere segnalata da tre imprese su quattro. Entrando nel merito delle competenze ben una su quattro afferma che è difficile trovare le giuste capacità informatiche (25%) e per quasi una su cinque ci sono problemi con le skills chieste nei reparti produttivi (19%). Seguono poi le competenze ingegneristiche (17%), amministrative (16%) e logistiche (16%). Proprio per queste ragioni, le imprese stanno valutando come non perdere i talenti già presenti e come attirarne di nuovi. Il 45% pensa di offrire maggiore flessibilità su luogo e orario di lavoro, il 22% considera di aumentare gli stipendi, il 20% ritiene di cercare possibili candidati tra i lavoratori più “senior”. Quasi un’azienda su cinque (19%) ritiene vantaggioso mantenere in organico lavoratori non necessari al momento, pur di averli disponibili in prospettiva futura.