Transizione ambientale, 30 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030. In Italia carenza di competenze

12 Febbraio 2024

La transizione ambientale creerà 30 milioni di posti di lavoro di qui al 2030, a livello globale. A dirlo è il report “Building Competitive Advantage with A People-First Green Business Transformation” di ManpowerGroup, che ha coinvolto circa 40mila datori di lavoro e oltre 5.000 persone in 41 Paesi. Se queste sono le prospettive che genereranno gli ambiziosi target di riduzione delle emissioni, tuttavia non sarà facile soddisfarle perché mancano i talenti verdi e le competenze per raggiungere gli obiettivi ambientali.

Assunzioni green nel 70% delle imprese

econdo quando emerge dal report, il 70% delle aziende di tutti i settori pianifica di assumere talenti nell’ambito della sostenibilità, i cosiddetti “green jobs”. Le intenzioni di assunzione più forti (81%) sono nel settore dell’energia e dei servizi pubblici, seguito dai comparti information technology (77%) e servizi finanziari (75%). I talenti verdi più ricercati sono nelle funzioni della produzione (36%), di operations e logistica (31%), IT (30%), vendite e marketing (27%), ingegneria (26%), amministrazione (25%) e risorse umane (25%).

L’Europa e la riqualificazione del 60% dei professionisti

Se consideriamo soltanto l’ Europa, potrebbero essere creati oltre 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro verdi entro il 2040 grazie allo sviluppo di molecole verdi, come l’idrogeno e i biocarburanti, nell’ambito della transizione energetica. La transizione richiederà la riqualificazione e l’aggiornamento del 60% dei professionisti per dotarli delle competenze necessarie a soddisfare la crescente domanda verde.Tra i paesi che hanno le maggiori carenze di competenze ci sono l’Italia, la Spagna e la Germania che dovranno mettere in campo gli strumenti di mappatura della forza lavoro e i partenariati pubblico-privati per poter formare le persone. Inoltre, la partecipazione delle donne ai lavori della green economy è in aumento, ma rimane inferiore al 40% nella maggior parte dei Paesi. Fanno eccezione Spagna e Italia, dove si prevede che le donne ricopriranno oltre il 50% dei posti di lavoro verdi diretti entro il 2040.

Le posizioni green aperte in Italia

Tecnici manutentori, ingegneri delle infrastrutture e civili e progettisti di impianti sono molto richiesti nell’ambito del fotovoltaico, dove sono strategici anche i manutentori e gli installatori di impianti. Nel comparto automotive/assemblaggio veicoli elettrici i più ricercati sono i tecnici manutentori, oltre ai tecnici dedicati al controllo di qualità e e agli ingegneri di prodotto. In Italia, Manpower ha oltre 2.000 posizioni verdi aperte negli ambiti di maggiore impatto sul green: efficientamento energetico ed energia elettrica, fotovoltaico, assemblaggio veicoli elettrici nell’automotive.

La scarcity di competenze

A fronte di una domanda in crescita, tuttavia le competenze verdi scarseggiano, al punto che il 94% dei datori di lavoro a livello globale riconosce di non avere in azienda i professionisti necessari per raggiungere i propri obiettivi ESG e tre quarti (75%) di essi dicono di avere difficoltà a trovare i talenti con le competenze ricercate. Tra i principali ostacoli citati dalle aziende che cercano di progredire nella transizione verde, ci sono il reperimento di candidati qualificati (44%), la creazione di programmi di riqualificazione efficaci (39%) e l’identificazione di competenze trasferibili (36%). «Le aziende, per promuovere la sostenibilità e dotarsi dei profili green di cui hanno sempre più bisogno, devono mantenere le persone al centro. È essenziale che gli sforzi verso tecnologie green siano accompagnati da adeguati investimenti in upskilling e reskilling, riqualificazione e aggiornamento delle competenze», dice Daniela Caputo, Marketing, Communication e Innovation Director di ManpowerGroup.